Alimentazione monoproteica: facciamo chiarezza

L’alimentazione dei nostri amici a quattro zampe è un aspetto fondamentale della loro salute e nel tempo sono state create molte linee di alimenti sicuri, completi ed appetitosi.
Nel vasto assortimento che troviamo nei negozi, l’occhio cade spesso sui mangimi monoproteici, spesso percepiti come prodotti “migliori” per la salute del cane o del gatto, ma cosa sono e soprattutto a cosa servono? Scopriamolo insieme!
Gli ingredienti comuni nel cibo per animali domestici includono fonti proteiche come pollame, manzo e pesce, così come verdure, vitamine e minerali dosati in modo da garantire una dieta nutrizionalmente equilibrata.
normali mangimi sfruttano più fonti proteiche animali e vegetali per soddisfare i fabbisogni dei nostri amici, e di solito indicano sul sacchetto la fonte presente in maggiore quantità.
I mangimi monoproteici sono invece alimenti in cui la carne indicata, sia essa pollo, salmone, cavallo ecc. rappresenta l’unica fonte proteica animale utilizzata.
Negli animali che mostrano segni clinici di reazioni avverse al cibo (allergie o intolleranze alimentari, chiamate RAC), una dieta proteica a fonte singola che il paziente non ha mai mangiato prima può essere utilizzata per la diagnostica o per il trattamento a lungo termine; poichè la maggior parte delle reazioni avverse al cibo è generata da proteine, può infatti limitare l’esposizione a potenziali allergeni dando un reale beneficio.
Per contro, l’uso di alimenti monoproteici a scopo preventivo permette il contatto del corpo con una varietà di proteine che in futuro non potranno essere usate in caso di problemi. Per questo motivo non è necessario variare continuamente le fonti di proteine nella loro alimentazione, purché siano nutriti con una dieta completa ed equilibrata di buona qualità.
Alcuni alimenti monoproteici inoltre associano proteine poco usate come cervo, struzzo etc a fonti di carboidrati alternative per minimizzare le risposte allergiche che possono riguardare anche le proteine vegetali presenti nel cibo.
Questi cibi quindi sono vere e proprie armi per il riconoscimento e la terapia di problemi di salute e non vanno scelte come “gusto alternativo” ad un mangime completo di buona qualità salvo precise indicazioni del medico veterinario, al quale spetta la decisione sul percorso diagnostico da percorrere. 
Per RAC lievi una dieta monoproteica esclusiva di almeno un mese può dare risultati, qualora non dovesse funzionare il medico veterinario potrebbe optare per diete casalinghe ad esclusione o per l’uso di mangimi ipoallergenici idrolizzati.