Drago barbuto

  • Classe: Reptilia
  • Ordine: Squamata
  • Sottordine: Sauria
  • Famiglia: Agamidae
  • Genere: Pogona
  • Specie: P. vitticeps
  • Dimensioni: 40-60cm da adulto
  • Vita media: 15-20anni

Introduzione

Il drago barbuto, o pogona, è originaria delle aree desertiche e aride dell’Australia; si tratta di un animale terricolo, dal corpo appiattito e dalla caratteristica gorgiera di spine sotto il mento, che gli ha valso il nome di “drago barbuto”. Le spine fungono da riserva di grasso, e quando l’animale si sente minacciato e gonfia il collo, aiutano ad intimorire potenziali predatori.
Ha abitudini prettamente diurne, non teme le alte temperature e si ciba di insetti, frutta e vegetali.
Negli anni, la selezione dell’uomo ha permesso di creare numerose mutazioni, oggi sono disponibili varie livree e colorazioni completamente differenti dal fenotipo originale.

Il terrario

Come tutti i rettili, il drago barbuto ha bisogno di un terrario in cui ricreare le condizioni ideali per la sua sopravvivenza, la temperatura del suo corpo (essendo a sangue freddo) dipende dall’ambiente che forniremo.
Avendo esigenze di temperatura piuttosto elevate è necessario procurarsi dell’attrezzatura che permetta di mantenere la temperatura per non creare stress termici.
Occorrente:

  • Un terrario (plastica, legno o vetro) a sviluppo orizzontale, misura minime per un esemplare 100 x 60 x 50, per due esemplari consigliati 120 x 60 x 50 o maggiori.
  • Arredamento: cocci, rocce e rami, che forniscano nascondigli e rialzi nel terrario.
  • Uno spot di wattaggio adeguato alle dimensioni del terrario.
  • Un termometro per monitorare la temperatura.
  • Un termostato ed un tappetino riscaldante per eventuali emergenze.
  • Un temporizzatore per regolare l’accensione dello spot.

Temperatura:

Il terrario deve avere una zona calda con temperatura di 40-45° (ottenibili sotto la lampada) in cui l’animale possa accumulare il calore necessario; la temperatura deve gradualmente scendere nel resto del terrario, fino ad una zona più fresca in cui arrivi a 25°, per permettere all’animale di regolare la temperatura corporea in base alle sue esigenze.
Di notte è possibile spegnere il riscaldamento per dare uno sbalzo termico di 4-5°, purchè la temperatura non scenda sotto i 24-25° (si può collegare un termostato ad un cavetto o tappetino riscaldante per evitare crolli ti temperatura a luce spenta, soprattutto in inverno)

Umidità

Proveniendo da ambienti desertici, i draghi barbuti non hanno bisogno di una eccessiva umidità; sono sufficienti valori di 40-50% di umidità, anche se negli animali giovani che ancora non si nutrono di verdure viene consigliato spesso di mantenere un ambiente più umido per evitare la disidratazione.

Terrario naturalistico
Il terrario naturalistico è sicuramente la soluzione migliore per allevare qualsiasi rettile, perchè ricrea un’imitazione del loro habitat naturale diminuendo lo stress ambientale.
I substrati idonei nei terrari naturalistici sono principalmente 2:

  • Rocce con sassi e ghiaia di pezzatura adeguata a non essere ingerita
  • Sfondi in resine o polimeri ricoperti di sabbia, che ricreeranno l’ambiente desertico senza dare possibilità di ingerire la sabbia, poiché incollata.

Si sconsiglia l’utilizzo di sola sabbia perché può essere ingerita durante la predazione e creare pericolose costipazioni intestinali, la stessa cosa vale anche per la sabbia a base d’argilla o a base di calcio carbonato, sicuramente coreografica ma con le stesse controindicazioni della sabbia normale. 
Come arredamento si possono usare pietre, cortecce e rami, cocci di terracotta ecc.

Terrario asettico

Questa soluzione è ideale per i nuovi arrivi, perchè permette di tenere gli animali in ambienti puliti e facilmente pulibili, soprattutto in attesa di eventuali esami veterinari, o di terminare il terrario naturalistico.
In questo caso il substrato sarà composto da carta assorbente, facilmente cambiabile quando l’animale sporca, ed altri arredi sono costituiti da una ciotola per il cibo e qualche nascondiglio.

Illuminazione

Ad ogni rettile in cattività deve essere fornito un fotoperiodo (periodo di illuminazione) adeguato, che risulta fondamentale nel funzionamento corretto dell’attività endocrina ed immunitaria; il drago barbuto in particolare ha bisogno di 12-14 ore di luce in estate, 9 in inverno e 10 nei periodi intermedi.
Per mantenere un fotoperiodo corretto vengono utilizzate delle lampade con un buono spettro luminoso, che possono essere normali lampade ad incandescenza (attenzione al pericolo di ustioni), lampade che emettano UVA o UVB. 
I raggi UVB sono fondamentali per la sintesi della vitamina D3 e per il metabolismo del calcio, quindi, oltre alla lampada per mantenere la temperatura, bisognerà fornire il terrario di una lampada (compatta o neon) che emetta UVB 5% o 10% (a seconda delle dimensioni del terrario). Dato che il vetro blocca interamente le radiazioni UVB, è opportuno inserire la lampada all’interno del terrario, facendo attenzione a non esagerare per evitare problemi di cecità, esponendo animali a radiazioni troppo intense e ravvicinate. Si ricorda inoltre che per un corretto funzionamento le lampade vanno sostituite ogni 6 mesi, o come da indicazione sulla confezione.

Alimentazione ed integrazioni vitaminiche

Il drago barbuto è un rettile onnivoro; da giovane si ciba prevalentemente di insetti, ma con la crescita inizia a consumare una quota sempre maggiore di vegetali; non disdegnano piccoli mammiferi e altri rettili, motivo per cui è meglio evitare la convivenza di altri animali, anche di piccoli della stessa specie.
Gli adulti arrivano a consumere un 50% della loro dieta in insetti e un 50% in verdure; una dieta esclusivamente o prevalentemente insettivora ne abbrevia l’aspettativa di vita, al contrario i vegetali possono essere lasciati sempre a disposizione.
Per fornire una dieta equilibrata bisogna variare i tipi di insetti offerti, si consiglia l’uso di grilli e/o blatte, alternando con tarme della farina (Tenebrio molitor) o caimani (Zoophobas morio); gli insetti possono essere acquistati presso negozi specializzati, e prima di essere somministrati andrebbero nutriti per qualche giorno con pezzetti di frutta.
Anche i vegetali devono essere più possibile variati: si possono offrire ad esempio le cicorie (radicchi, insalate, indivia, rucola, scarola, ecc.), coste, carote e zucchine grattugiate, tarassaco, peperoni e vari tipi di frutta; il tutto va tagliato in piccoli pezzi e mescolato con cura. 
La dieta deve essere integrata con calcio carbonato una volta a settimana, e se l’illuminazione UVB è valida non servirà altro per il metabolismo della vitamina D, in caso contrario è opportuno fornire una volta a settimana del calcio con aggiunta di Vitamina D3, acquistabile in negozi specializzati.
Per soddisfare il fabbisogno di acqua si possono lasciare a disposizione piccole ciotole piene di acqua, ma in animali adulti il più delle volte sarà sufficiente la quota di verdure per mantenere un’idratazione corretta.

Maneggiare il drago barbuto

In genere i draghi barbuti sono animali docili, raramente mordono e se infastiditi gonfiano la gola ed aprono la bocca per sembrare più grandi ed intimorire l’avversario.
Come tutti i rettili non hanno bisogno del contatto con l’uomo, ma se maneggiati con delicatezza da piccoli imparano a non considerare il proprietario come una minaccia, lasciandosi prelevare (ad esempio per le operazioni di pulizia) senza opporre resistenza.
Nonostante ciò è sconsigliato maneggiare eccessivamente l’animale o lasciarlo libero per casa (soprattutto in presenza di altri animali), in primis perchè si causa uno stress all’animale, e in secondo luogo perchè togliendolo dal suo ambiente controllato si rischia di causare malattie legate ad esempio agli sbalzi di temperatura.
Anche se sono animali docili, il loro morso può essere molto doloroso, soprattutto se l’animale è di taglia grande, e si consiglia di non maneggiare animali molto affamati che potrebbero scambiare le dita per cibo.

Anche il drago barbuto va dal veterinario

Per questi animali non sono previste vaccinazioni, ma è opportuno far eseguire dopo l’acquisto una visita ed un esame delle feci da un veterinario specializzato in rettili.
Per il trasporto occorre sistemare il rettile in una scatoletta per alimenti traforata, o un fauna box, e trasportarlo all’interno di una borsa termica con una bottiglia di acqua tiepida o all’interno di una scatola di polistirolo, al fine di evitare sbalzi termici.