Graptemys pseudogeographica e kohni

  • Regno: Animalia
  • Phylum: Chordata
  • Classe: Reptilia
  • Ordine: Testudines
  • Sottordine: Cryptodyra
  • Superfamiglia: Testudinidae
  • Genere: Graptemys
  • Specie: G. pseudogeographica

Introduzione

Questa tartaruga acquatica proviene dalla parte centrale degli Stati Uniti, occupando corsi d’acqua a lento corso, stagni e fiumi, in particolare nel bacino del Mississipi.
Esistono molte specie appartenenti al genere Graptemys, e non sono infrequenti casi di ibridazione.
All’interno della specie esistono 2 sottospecie, G. pseudogeographica pseudogeographica e G. pseudogeographica kohn, che si distinguono per il colore della pupilla e per i disegni sulla testa, ma che vengono gestite allo stesso modo.

Possiede un carapace giallo con carenatura dorsale, e la parte posteriore presenta scuti marginali non regolari (sporgenti); il piastrone è giallo uniforme.
La testa è grigia o brunastra, più o meno uniforme, e presenta un disegno giallo tipico della specie.

Vi è in questa specie un notevole dimorfismo sessuale per quanto riguarda le dimensioni, i maschi raggiungono i 10-15cm di lunghezza, mentre le femmine possono arrivare fino a 26-28cm.

Immagine presa da www.tartarugando.it

Gestione in cattività – Aperto

Come molte tartarughe acquatiche provenienti dall’America, può adattarsi tranquillamente alle temperature ed al clima della nostra penisola; la gestione migliore rimane quindi quella in grosse vasche o stagni all’aperto, prendendo le opportune misure di sicurezza per prevenire qualsiasi tentativo di fuga.
I laghetti/stagni devono includere idealmente una zona emersa, di dimensioni adeguate ad ospitare gli esemplari allevati; la parte sommersa deve avere una profondità notevole, anche fino ad 1 metro, e superficie di circa 2mx3m.
Rimane importante fornire un buon fondo (15-20cm) fangoso o melmoso, e appigli che vadano dal fondo alla superficie.

Gestione in cattività – in casa

Se si decide di tenere le tartarughe in casa è opportuno procurarsi un buon terracquario, ovvero una vasca che fornisca sia spazi di acqua libera che spazi di terra emersa dove possano riposare e fare basking.
Per queste tartarughe, deve prevalere la parte acquatica con acqua alta almeno 40cm, molti appigli e parti emerse (come legni, tronchi o rocce).
Come altre tartarughe, beneficiano di tutto lo spazio che hanno a disposizione, per cui anche per loro vale la regola del “maggior spazio possibile”, si sconsiglia di gestire un animale anche solo in acquaterrari di dimensioni minori a 100x50x50.
Nella zona emersa andranno poste la lampada riscaldante e le lampada UVB; la temperatura ideale per la zona emersa è di 30-32°C, ottenibile con lampade ad incandescenza di wattaggi diversi a seconda delle dimensioni dell’acquaterrario e della distanza a cui vengono installate.
Se l’apporto di luce solare diretta (non filtrata da finestre) è limitato, si consiglia di utilizzare una lampada UVB 5% posta a distanza adeguata sopra la zona emersa.
Per facilitare le operazioni di pulizia, e per evitare patologie oculari a cui queste tartarughe sono molto sensibili, sono consigliati sistemi di filtraggio sovradimensionati e di buona qualità.
Il fondo può essere evitato, oppure deve essere costituito da sabbia inerte.

Alimentazione

Questa tartaruga è prevalentemente carnivora, soprattutto da baby, ma anche da adulta, per quanto richieda e accetti anche alimenti di origine vegetale (alcuni esemplari da adulti si cibano prevalentemente di verdura, ma non è una regola). 
Si sconsigliano fortemente diete a base di gamberetti secchi, che possono favorire ipovitaminosi ed errori di crescita.
La dieta dovrebbe rispecchiare il più possibile quella naturale, che si compone di insetti (possiamo trovare in commercio grilli, blatte, tarme della farina ecc.), pesce bianco di acqua dolce, chiocciole, lombrichi, girini ecc.
In alternativa o come integrazioni si può fare riferimento a pellet completi per tartarughe di buona qualità.
I piccoli possono essere nutriti 5-6 volte a settimana, mentre per animali adulti la frequenza può scendere a 3 volte a settimana.
La componente vegetale (20% della dieta) può comprendere piante di campo (come tarassaco, cicoria selvatica), piante acquatiche e sporadicamente verdure a foglia, meglio se ricche di calcio.
Per integrare i fabbisogni di calcio, si possono lasciare ossi di seppia a disposizioni , o integrare con carbonato di calcio la dieta vegetale.

Letargo

Come accennato, queste tartarughe si adattano bene ai nostri climi, ed è quindi possibile far fare loro il letargo anche all’aperto o in locali a temperatura controllata, purché le temperature non scendano al di sotto dei 5° per periodi prolungati, e purchè non si formino lastre di ghiaccio sulla superficie della vasca (che andranno rotte).
Le temperature ideali per il letargo vanno dai 5 ai 10°C, che possono essere tranquillamente mantenute anche in locali riparati come cantine e garage, sistemando gli animali in vasche con abbondante fondo sabbioso o fangoso e pochi cm di acqua, che garantiscano un’umidità adeguata.