Tartaruga cinese dal collo striato: Mauremys (Ocadia) sinensis

  • Regno: Animalia
  • Phylum: Chordata
  • Classe: Reptilia
  • Ordine: Testudines
  • Sottordine: Cryptodyra
  • Famiglia: Bataguridae
  • Genere: Ocadia
  • Specie: O. sinensis

Introduzione

Questa tartaruga acquatica proviene dall’Asia, dove vive in aree paludose, corsi d’acqua e stagni della parte sud orientale della Cina, del Vietnam settentrionale e delle isole di Hainan e Taiwan.
Le dimensioni degli esemplari adulti sono importanti, intorno ai 20-22 cm fino ad arrivare in alcuni casi anche a 27cm.
Possiede un carapace con tre carenature, due laterali ed una centrale (evidenti soprattutto nei giovani), di colore nero chiaro nell’adulto, ed un piastrone giallo-arancio con macchie per ogni scudo; da baby presentano un carapace verde-marrone con carenature marroni o arancio-giallastre.
La testa, le zampe e la coda presentano strisce orizzontali gialle e verdi, e la coda è di dimensioni importanti.

Gestione in cattività – in casa

Per la corretta gestione di queste tartarughe è opportuno procurarsi un buon terracquario, ovvero una vasca che fornisca sia spazi di acqua libera che spazi di terra emersa dove possano riposare e fare basking (bagni di calore e di luce).
La parte emersa deve ricreare un ambiente paludoso con terra umida e muschio, e deve raggiungere una temperatura di 30-32°C tramite appositi spot; inoltre se l’apporto di luce solare diretta (non filtrata da finestre) è limitato, si consiglia di utilizzare anche una lampada UVB 5% posta a distanza adeguata sopra la zona emersa.
La temperatura ideale dell’acqua è intorno ai 25-27°, e per ottenerla e mantenerla esistono varie soluzioni (termoriscaldatori acquatici ecc.), mentre per facilitare le operazioni di pulizia, soprattutto se si allevano più esemplari, sono consigliati sistemi di filtraggio di buona qualità.
Il fondo del terracquario è una parte molto importante, ed anch’esso deve ricreare l’ambiente paludoso da cui questi animali provengono; una scelta ottimale è quella di ricreare un fondo melmoso di almeno 5-10cm in cui le tartarughe amano nascondersi.
Considerate le dimensioni ragguardevoli che raggiungono, le dimensioni minime della vasca sono rapportate al numero di esemplari allevati; di norma per gruppi di due-tre esemplari adulti si consiglia la gestione in laghetti o vasche di notevoli dimensioni.

Gestione in cattività – Aperto

A differenza delle tartarughe nordamericane, le Ocadia non amano e non tollerano le basse temperature che si raggiungono in molte parti della nostra penisola; è però possibile alloggiarle in laghetti o stagni prendendo le opportune misure di sicurezza per prevenire qualsiasi tentativo di fuga.
Le vasche/stagni devono includere idealmente una zona emersa, di dimensioni adeguate ad ospitare gli esemplari allevati, spazi di acqua bassa con piante acquatiche (di cui si cibano), e zone profonde almeno 60-70cm che permettano loro di nuotare. Come per l’allevamento indoor, è importante fornire un buon fondo melmoso (almeno 30-40 cm).
Se tenute all’aperto, andrà scelto un luogo soleggiato ma con aree in ombra, ed il più tranquillo possibile.

Alimentazione

Questa tartaruga è prevalentemente erbivora e vegetariana, anche se non disdegna integrazioni alimentari di origine animale. 
Si sconsigliano fortemente diete a base di gamberetti secchi, che possono favorire ipovitaminosi ed errori di crescita.
La dieta dovrebbe rispecchiare il più possibile quella naturale, che si compone di erbe varie, piante acquatiche, vegetali e frutta, ed in misura minore di insetti, molluschi, crostacei, vermi ecc.
In cattività si possono fornire piante di ogni tipo, preferendo erbe ricche di calcio e fibre come trifoglio e tarassaco, piante acquatiche come lenticchie d’acqua e lattuga d’acqua, e frutta in minori quantità (massimo 15% della dieta).
I piccoli possono essere nutriti 5-6 volte a settimana, mentre per animali adulti la frequenza può scendere a 3 volte a settimana.
La componente animale (10% della dieta) può comprendere pesce bianco di acqua dolce, insetti, girini, lombrichi ecc.
Soprattutto se allevati in terracquario è opportuno integrare con Carbonato di calcio o ossi di seppia.

Letargo

Queste tartarughe in natura non vanno in letargo; se le temperature non scendono in maniera eccessiva molti allevatori lo consigliano comunque, in ambienti controllati con fondo melmoso, a temperature di 10-15°C, nel periodo che va da novembre a febbraio-marzo.